La chioccia è il nome che si dà alla gallina che cova. Così è definita la gallina che, per istinto naturale, si occupa della cova delle uova fino alla schiusa dei pulcini. Questo processo è un risultato evolutivo volto ad assicurare la sopravvivenza e la protezione della prole. Rappresenta, inoltre, un momento cruciale nel ciclo vitale di molte specie di volatili, incluse le galline domestiche. Ma qual è il comportamento della chioccia? Quali sono le caratteristiche che la distinguono dalle altre galline? In questo articolo analizzeremo il processo della cova, il legame con i pulcini e l’importanza di questo comportamento in ambito agricolo e zootecnico.
Caratteristiche della chioccia
Quando una gallina assume il ruolo di chioccia, si verificano cambiamenti evidenti nel suo comportamento e nel suo aspetto. Prima di tutto, la chioccia diventa meno attiva, meno desiderosa di esplorare ma più difensiva nei confronti delle sue uova o del nido. Un segno distintivo è la postura: la chioccia si rannicchia sopra le uova con le piume leggermente sollevate, adottando una posizione che consente di coprire tutte le uova sotto di sé.
L’istinto protettivo della chioccia che assicura il proseguimento della specie
Le chiocce sviluppano un istinto protettivo molto forte durante questo periodo: capita spesso che diventino aggressive se qualcuno tenta di avvicinarsi al nido. Le galline che covano sono meno propense a lasciare il nido per mangiare o bere e il loro appetito, infatti, si riduce. Questo comportamento è accompagnato anche da un cambiamento nella produzione ormonale, principalmente di prolattina, che stimola il comportamento di cova.
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Comportamento di cova
Il processo di cova inizia quando la gallina depone una certa quantità di uova, generalmente tra le 10 e le 12, anche se questo numero può variare a seconda della razza e delle condizioni ambientali. Una volta che ha deposto abbastanza uova, l’istinto la spinge a sedersi su di esse per mantenerle alla temperatura ideale per l’incubazione, intorno ai 37,5-38,5°C.
Ventuno giorni non solo di cova, ma anche di gestione dell’equilibrio tra le uova
Durante il periodo di cova, che dura generalmente ventuno giorni, la chioccia si impegna a ruotare le uova più volte al giorno con il becco o le zampe, garantendo così che l’embrione all’interno si sviluppi correttamente e che non vi siano aderenze con il guscio. Questo movimento è essenziale per una schiusa di successo, poiché consente un’adeguata distribuzione del calore e degli scambi gassosi attraverso il guscio poroso delle uova.
Covare: tenere al caldo ma anche alla giusta umidità
Un altro aspetto fondamentale del comportamento di cova è l’autodisciplina della chioccia nel mantenere la giusta umidità nel nido. Durante le giornate più calde o secche, la gallina potrebbe bagnare leggermente il suo piumaggio per mantenere l’umidità necessaria all’interno del nido. Questo equilibrio è cruciale per prevenire che le membrane all’interno delle uova si secchino troppo, fattore che potrebbe compromettere lo sviluppo degli embrioni.
Le fasi della schiusa
Intorno al ventunesimo giorno di cova le uova iniziano a schiudersi. I pulcini, ormai sviluppati completamente, rompono il guscio utilizzando un piccolo dente temporaneo presente sul loro becco, chiamato dente dell’uovo, che cade poco dopo la nascita. Questo processo può durare diverse ore e la chioccia rimane vigile e protettiva durante tutta la schiusa, assicurandosi che i pulcini non siano disturbati.
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Dialogo tra chioccia e pulcini
Durante questa fase, la gallina emette vocalizzi rassicuranti per i pulcini, che già da dentro l’uovo sono in grado di rispondere ai suoni emessi dalla madre. Questo scambio vocale serve non solo a rafforzare il legame tra la chioccia e i futuri pulcini, ma anche a coordinare il momento della schiusa, poiché spesso i pulcini all’interno delle uova iniziano a schiudersi in sincronia. Una volta usciti dall’uovo, i pulcini rimangono sotto la protezione della madre per un periodo che varia da qualche settimana a un mese durante il quale la chioccia insegna loro a nutrirsi, a riconoscere i pericoli e a integrarsi con il gruppo.
Ruolo della chioccia nella protezione dei pulcini
Una delle caratteristiche più affascinanti della chioccia è il suo ruolo di protettrice. I pulcini appena nati sono vulnerabili ai predatori, al freddo e alla fame. La chioccia si occupa di mantenere i pulcini al sicuro, sia fisicamente, tenendoli nascosti sotto le sue ali, sia attraverso il suo comportamento vigile e aggressivo verso potenziali minacce.
I suoni di allarme della chioccia
In natura, le chiocce diventano estremamente difensive, allontanando predatori come cani, gatti e altri animali che potrebbero minacciare i pulcini. Le loro vocalizzazioni variano da suoni rassicuranti e pacifici quando tutto è tranquillo, a suoni acuti e d’allarme quando percepiscono una minaccia. Questa capacità di protezione è una delle ragioni per cui l’allevamento naturale dei pulcini con la madre risulta più sicuro in molti contesti rispetto a quello in incubatrice.
L’importanza della chioccia nell’allevamento
Nell’ambito dell’allevamento di pollame, la gallina che cova rappresenta una risorsa preziosa per chi pratica un allevamento di tipo maggiormente naturale. L’uso di una chioccia per la cova al posto di incubatrici artificiali ha diversi vantaggi. Innanzitutto, la chioccia si occupa di mantenere costanti temperatura e umidità, ruotare le uova e prendersi cura dei pulcini dopo la schiusa e ciò riduce significativamente il lavoro necessario all’allevatore. Inoltre, i pulcini allevati da una chioccia tendono a essere più sani e resistenti poiché ricevono protezione, insegnamenti e cure costanti dalla madre. Questo metodo di allevamento è in sintonia con i principi dell’agricoltura biologica e sostenibile poiché riduce l’intervento umano e favorisce i processi naturali.
La gallina che cova: un importante strumento avicolo
È interessante notare che, nonostante l’introduzione di tecnologie moderne come le incubatrici e i sistemi di allevamento intensivo, molte aziende agricole piccole o a conduzione familiare preferiscono ancora l’uso delle chiocce per la cova, soprattutto per le razze di galline più rustiche e resistenti che mantengono un forte istinto di cova.
Selezione delle galline chiocce
Non tutte le galline sviluppano l’istinto alla cova. Alcune razze, specialmente quelle allevate per la produzione intensiva di uova, hanno perso parte di questo comportamento a causa della selezione genetica. Gli allevatori che desiderano mantenere un allevamento basato su chiocce devono spesso selezionare con cura le razze che conservano l’istinto di cova, come le galline Cochin, le Brahma, le Silkie e le Plymouth Rock.
Gallina che cova: il brooding
Queste razze, oltre a essere ottime chiocce, sono anche conosciute per la loro capacità di essere madri attente e protettive, caratteristiche molto ricercate negli allevamenti di piccole dimensioni. Le galline appartenenti a queste razze hanno maggiori probabilità di entrare in fase di broodiness (cova), momento in cui mostrano tutti i comportamenti tipici, dalla preparazione del nido alla difesa delle uova e dei pulcini.
La gallina che cova nel contesto della sostenibilità agricola
Nel contesto della sostenibilità agricola, la gallina che cova riveste un ruolo importante. L’allevamento naturale dei polli, con chiocce che si occupano della cova e della cura dei pulcini, riduce il bisogno di incubatrici e allevamenti intensivi, che possono comportare un elevato consumo di energia e risorse. Inoltre, i pulcini allevati naturalmente hanno un tasso di sopravvivenza più alto rispetto a quelli nati artificialmente, poiché la madre si occupa non solo di fornire calore, ma anche di educarli alla ricerca di cibo e alla sopravvivenza nel contesto in cui vivono.
Importanza per la biodiversità…
Questo tipo di allevamento si integra perfettamente con i principi della permacultura e dell’agricoltura rigenerativa, che mirano a ridurre l’intervento umano e a favorire i cicli naturali. Le galline chiocce non solo svolgono un ruolo cruciale nella riproduzione del pollame, ma contribuiscono anche a mantenere la biodiversità e a garantire la salute complessiva del pollaio.
…ma anche sfide
Nonostante i vantaggi, allevare polli con l’ausilio di chiocce può presentare delle sfide. Non tutte le galline sono predisposte alla cova: alcune chiocce possono abbandonare il nido prima che le uova si schiudano, compromettendo l’intero processo. Anche l’ambiente in cui la chioccia si trova gioca un ruolo cruciale: deve essere tranquillo e privo di stress, poiché fattori esterni come la presenza di predatori o il rumore eccessivo possono spingerla ad abbandonare le uova.
![La chioccia, la gallina che cova: 21 giorni di cura e attenzione. Tutto su questo naturale comportamento 3 La moroseta, un ottima chioccia](https://avicoltura.it/wp-content/uploads/2024/10/gallina-moroseta-chioccia-1024x683.jpg)
Inoltre, la presenza di troppe galline nello stesso spazio può creare competizione per i nidi e portare ad atti di cannibalismo o rottura delle uova. Gli allevatori devono quindi fornire un ambiente sicuro e sufficientemente spazioso per permettere alle chiocce di svolgere il loro lavoro in modo efficiente e naturale.
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